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Unire teoria e pratica avvicinando la ricerca all’impresa sui temi della gestione della salute, della sicurezza e dell’ambiente: presentato il report del progetto Laboratorio HSE, coordinato dall’Istituto di Management della Scuola Sant’Anna

Data pubblicazione: 07.07.2023
Report Laboratorio HSE
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Colmare il divario tra ricerca e impresa su temi centrali come la gestione della salute, della sicurezza e dell’ambiente. È questo l’obiettivo del progetto Laboratorio HSE (Health, Safety & Environment), coordinato dal Laboratorio SuM dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, avviato nel 2017 e giunto alla sua conclusione.
Il progetto si è posto di ideare, sviluppare e testare approcci e strumenti innovativi per migliorare le capacità gestionali e organizzative delle imprese nell’affrontare le proprie sfide in ambito HSE, nonché creare una sede permanente di confronto tra imprese e accademia per stimolare lo scambio di esperienze, conoscenza e buone pratiche.
Il report conclusivo del progetto (disponibile in allegato) è stato presentato giovedì 6 luglio a Roma durante il convegno ‘Promuovere l’innovazione e la cultura della salute e sicurezza sul lavoro’, co-organizzato da INAIL e Ferrovie dello Stato Italiane nell'ambito di un protocollo d'intesa tra Inail e Gruppo FS.

"Il Laboratorio HSE ha voluto costituire un’esperienza di co-creazione della conoscenza, mettendo gli strumenti della ricerca organizzativa a disposizione delle imprese" ha dichiarato Francesco Testa, professore ordinario presso la Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore del progetto.


Il fattore umano come elemento cruciale per un nuovo modello organizzativo

Nel corso dei suoi tre cicli di attività, il Laboratorio HSE ha visto la partecipazione di numerose realtà aziendali ed industriali italiane: A2A, Autostrade per l’Italia, Busitalia-Sita Nord, ENEL, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Ferservizi, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Italferr, Knauf, Mercitalia, Rete Ferroviaria Italiana, SARAS, Saipem, Terna, TIM, Trenitalia, e Vodafone.
Tema cardine nel percorso del Laboratorio HSE è stata l’innovazione organizzativa quale leva per il cambiamento aziendale e il miglioramento delle prestazioni. Particolare attenzione è stata dedicata ai fattori «soft» o umani rilevanti per la gestione della salute, della sicurezza e dell’ambiente, ossia quegli aspetti culturali e comportamentali del modello organizzativo, spesso intangibili, ma fondamentali nel generare un ambiente lavorativo più attento e consapevole.

"Nell’ambito della sicurezza sul lavoro e della gestione ambientale, non mancano leggi appropriate, misure di prevenzione, e norme di tutela – spiega Francesco Testa - Ciò nonostante, il persistere del problema della sicurezza e le crescenti preoccupazioni ambientali evidenziano che i sistemi formali, normativi e prescrittivi da soli non bastano per garantire una costante e consapevole attenzione agli aspetti di salute, sicurezza e ambiente sui luoghi di lavoro.
Un ulteriore elemento cruciale per raggiungere l’obiettivo di azzerare le morti bianche e ridurre l’impatto ambientale delle imprese è senza dubbio il «fattore umano», ossia l’adozione di comportamenti individuali proattivi nell’interazione tra singolo lavoratore e sistema organizzativo, i quali spesso trascendono il perimetro di azione dei sistemi organizzativi volti a garantire la conformità normativa delle procedure aziendali".


Verso una cultura organizzativa positiva e matura

Durante il convegno di Roma, il prof. Francesco Testa ha illustrato l'esperienza del progetto Laboratorio HSE con un intervento dal titolo "Il Laboratorio HSE: modelli di misurazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro".

"Per rispondere adeguatamente a tali sfide, emerge quindi la necessità di operare su un ulteriore livello: la Cultura organizzativa. Creare un contesto organizzativo capace di indirizzare i lavoratori verso l’adozione di comportamenti sicuri e rispettosi dell’ambiente, stimolando consapevolezza, competenza e attenzione costante verso i rischi sul luogo di lavoro, è l’obiettivo di una cultura positiva e matura" continua Francesco Testa.

"L’entità e la complessità delle moderne sfide alla sostenibilità richiedono lo sforzo congiunto di imprese e mondo accademico per sostenere la transizione verso un’economia più responsabile dal punto di vista sociale e ambientale. Tuttavia, il potere trasformativo della ricerca accademica è spesso ostacolato dalla difficoltà di trasferire efficacemente le nuove conoscenze nella pratica aziendale e manageriale. Il Laboratorio HSE ha voluto costituire un’esperienza di “co-creazione della conoscenza” tra pratica e ricerca, ossia una piattaforma ove ricercatori, manager, professionisti e imprese potessero incontrarsi per studiare un problema di interesse comune, collaborando nel tempo per produrre soluzioni pratiche a problemi aziendali reali e, al contempo, conoscenze generalizzabili che rispondono agli standard di qualità metodologica imposti dalla ricerca" spiega Niccolò Maria Todaro, ricercatore della Scuola Superiore Sant’Anna.


Il report conclusivo

Il report presentato durante il convegno di Roma ha llustrato i framework teorici che hanno guidato l’attività del Laboratorio HSE e gli strumenti metodologici sviluppati e implementati in stretta collaborazione con le imprese partecipanti. Sono stati presentati i risultati delle diverse indagini empiriche al fine di fornire indicazioni sullo stato dell’arte dei fattori esaminati tra le aziende «best in class» italiane e direzioni utili alla lettura e interpretazione delle evidenze risultanti.
Ampio spazio è stato dedicato al tema della Cultura della Salute, Sicurezza e Ambiente (anche detta Cultura HSE) e alle sue implicazioni per la performance organizzativa.
Tale studio ha portato alla definizione di due strumenti di misurazione distinti, ma complementari e sinergici: una scala psicometrica per la rilevazione della cultura percepita dai lavoratori; un cruscotto di «key performance indicators» per il monitoraggio della prestazione oggettiva dell’azienda nell’ambito di pratiche operative quali la comunicazione, il coinvolgimento del personale, e la formazione.